Scuol@Europa Organo della Federazione Nazionale Insegnanti Centro di Iniziativa per l'Europa (FENICE) Anno II n.4 - Ottobre 2007 |
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Apprendere una lingua con gli occhi della mente |
Orazio Pasquali Quando in una comunità, costituita da un insieme di individui, si stabilisce un mutuo impegno per la realizzazione di un apprendimento comune, ogni membro può negoziare all’interno della comunità il proprio ruolo e il modo in cui svolgerlo, e questo è il punto di partenza per la costruzione dell’identità del singolo e per il raggiungimento dell’obiettivo comune. La comunità rappresenta il luogo di incontro, fisico o virtuale, per la produzione, la gestione e la distribuzione della conoscenza; nel nuovo contesto allargato, il sapere nasce e si alimenta dalla condivisione, dallo scambio, dalla partecipazione alle pratiche sociali e culturali in essere nei gruppi di individui. Quindi l’apprendimento come interazione sociale: tutti apprendono, imparano nuove cose, met-tendo in discussione le proprie conoscenze, accedono a nuove informazioni, utilizzano canali e strumenti di comunicazione originali, discutono con gli altri sia di conoscenze già acquisite, sia di dubbi, di idee, di progetti. Tutti possono insegnare, condividendo con gli altri le proprie conoscenze, spiegando ed informando gli altri, circa le proprie conoscenze e scoperte, e cercando di dimostrare la fondatezza delle proprie opinioni. È all’interno di questo discorso che emerge l’accento sulla dimensione “facilitante” inscritta nel processo stesso di interazione sociale. L’interazione, basata sulla condivisione di interessi e su un’identità che deriva dalla dedizione e lealtà dei suoi aderenti, consente di far acquisire una competenza collettiva ai suoi membri che imparano gli uni dagli altri. Questa dimensione del processo di apprendimento in una comunità diventa molto importante quando tutti o parte dei membri sono diversamente abili quali ad esempio i non vedenti. È dunque necessario centrare l’apprendimento di una lingua basandosi sull’udito, sul tatto e sull’interazione con gli altri componenti della comunità. Questo è stato appunto l’obiettivo del progetto Listen and Touch, realizzato nell’ambito del Programma SOCRATES Azione LINGUA 2 e coordinato da Euroinform Ltd., Bulgaria. Il progetto ha sviluppato metodi di insegnamento di una lingua straniera (in particolare, l’inglese) per non vedenti basati su un approccio comunicativo e multisensoriale arricchito da una serie di tecniche appropriate. Questi metodi sono stati descritti in un libro dal titolo “Methodology of Teaching a Foreign Language to the Blind” Il testo, in quattro lingue (inglese, tedesco, greco e bulgaro), contiene informazioni teoriche e pratiche per i docenti e per gli allievi. Altri prodotti del progetto sono stati:
-un corso per due livelli di inglese basato sul metodo Braille; -un manuale in Braille destinato ai non vedenti che iniziano a studiare l’inglese come lingua straniera; -un corso interattivo di inglese per i non vedenti su CD in tre versioni linguistiche (tedesco, greco o bulgaro) basato sullo Streamline English course (Departures and Connections) arricchito da esercizi, test di verifica, un dizionario parlante e selezioni di registrazioni audio finalizzate al miglioramento delle abilità di comprensione dell’ascolto; -corsi pilota che hanno coinvolto direttamente i non vedenti e sono stati di aiuto al partenariato per apportare le necessarie modifiche per giungere ai prodotti finali; -seminari di formazione per docenti di lingue straniere finalizzati alla conoscenza della metodologia e dell’applicazione pratica dei metodi e dei materiali di apprendimento.
I corsi pilota organizzati in Austria, Bulgaria e Grecia sono stati l’attività più interessante per la motivazione all’apprendimento delle lingue. Essi si sono proposti non solo di testare la qualità e l’idoneità dei materiali sviluppati ma anche di verificare l’efficacia dei metodi elaborati. Una esperienza indimenticabile è stata l’assistere, durante il meeting finale del progetto, all’incontro di tre allievi con difficoltà visive provenienti dai tre paesi e ai loro discorsi in lingua inglese. Si può dire senza esagerazione che per la maggior parte degli allievi la partecipazione ai corsi pilota è stata un incentivo ad imparare la lingua inglese ed a sviluppare la loro personalità attraverso un’esperienza appassionante. “Tra le varie attività svolte vale la pena di menzionare i “quadri sonori” che rappresentano una via naturale e diretta per introdurre significati. Noi li usiamo per presentare un nuovo lessico ma anche per provocare idee come punto di partenza per una conversazione, per scrivere una storia o un gioco di ruolo. Noi dobbiamo ricordare che il mondo di un non vedente è in larga misura un mosaico di “quadri sonori” ed egli analizzerà anche la più complicata sequenza di suoni più analiticamente di una persona dotata di vista. I non vedenti fanno un uso molto migliore e deducono molte più informazioni da un quadro sonoro di quanto possiamo immaginare” dice Diana Tsotova, coordinatrice del progetto. Il progetto Listen and Touch ha ricevuto l’European Language Label e durante la Conferenza europea organizzata per il lancio del programma Lifelong Learning è stato premiato dalla Commissione Europea con il Premio d’argento. È stato inoltre selezionato dallo studio Lingo tra le 50 buone prassi per motivare all’apprendimento di una lingua. Per maggiori informazioni vedere il sito: www.listenandtouchproject.org
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