Scuol@Europa

Organo della Federazione Nazionale Insegnanti Centro di  Iniziativa per l'Europa (FENICE)

Anno II  n.4  -  Ottobre 2007

 

Passeggiata interculturale

 

 

La scuola dei nostri giorni ha l’enorme compito di filtrare e di interconnettere esperienze differenti, eterogenee, squilibrate. L’eterogeneità delle esperienze cognitive ed emotive a cui oggi sono sottoposti i singoli discenti è un punto di partenza ineliminabile e ineludibile. Se vogliamo determinare nuclei comuni di contenuti in qualche modo da trasmettere e da replicare collettivamente, questi possono derivare solo da costruzioni intersoggettive, che si fanno nel corso di un continuo processo di comunicazioni e di aggiustamenti reciproci e non già sulla base di ipotesi pre-determinate sui saperi essenziali degli individui. Per i bambini e per gli adolescenti del nostro tempo le opportunità di socializzazione, e ancor di più le stesse opportunità cognitive, si sono enormemente incrementate e diversificate. Si pone dunque la domanda: qual’è la divisione del lavoro più opportuna da instaurare fra le varie possibili esperienze formative e cognitive dei giovani? Spesso si conclude che alla scuola non resterebbe altro che assicurare un nucleo generale di contenuti comuni, sul quale poi ognuno potrebbe costruire il proprio percorso e la propria stessa individualità. In tal modo la scuola dovrebbe rinunciare ad essere agente di formazione e limitarsi a sviluppare competenze ben definibili e precisabili. La scuola deve invece aiutare l’individuo a percepirsi come un’identità multipla, aiutandolo nel contempo a percepire gli altri individui come identità altrettanto multiple. Solo questo gioco di riconoscimenti reciproci, in se stesso e negli altri, può fare emergere nuove idee di cittadinanza (a tutti i livelli: da quello locale a quello planetario). La scuola, in sostanza, deve considerare come una propria risorsa formativa uno dei tratti più importanti di questo passaggio fra due secoli: il fatto che le relazioni fra individui, come pure la loro appartenenza a comunità o a identità collettive, non sono più regolate soltanto dalle contiguità spaziali; il fatto che essere vicini (o lontani) spazialmente non dà più alcuna garanzia di essere vicini (o lontani) culturalmente, emotivamente, progettualmente. Solo assumendo fino in fondo la sfida epistemologica delle identità multiple la scuola può realizzare un contesto creativo adatto ai cambiamenti in corso, tecnologici, sociali e culturali. Il compito delle istituzioni formative diventa quello di valorizzare la varietà e le diversificazione delle singole esperienze individuali intessendo attorno ad esse e insieme ad esse un ricco tessuto di connessioni multiple. In questo senso la questione epistemologica relativa ai saperi scolastici non si incentra tanto sui programmi (cioè sui contenuti in se e per sé), quanto sui paradigmi (cioè sulla loro organizzazione e messa in relazione).

Un modello di educazione interculturale ed interdisciplinare che parte dalla riflessione sulle realtà diverse e molteplici che si presentano in una società multietnica e dalla necessità di fornire ai docenti un’adeguata metodologia è offerto dal progetto Passeggiata interculturale per le strade d’Europa” (CC-WISE), realizzato con il supporto finanziario dell’Unione Europea, Commissione Europea, Direzione Generale d’Istruzione e Cultura, nell’ambito del programma SOCRATES azione COMENIUS 2.1 e coordinato dalla “Intercultural Co-operation Foundation” (ICCF) di Sofia, Bulgaria. I materiali elaborati dal progetto sono destinati a docenti di allievi di età compresa tra i 10 ed i 15 anni. Il tema della strada e delle sue realtà viene utilizzato per un approccio interculturale ed interdisciplinare nei prodotti del progetto che sono: un testo d’introduzione che spiega il rapporto dell’argomento scelto con la problematica interculturale; compiti ed attività per il lavoro con gli studenti; dizionario; strategie di valutazione ed una scelta di testi sul tema. “Dopo aver svolto una serie di lezioni sul tema “La strada e la comunicazione”, i nostri alunni sono stati in grado di notare, con maggiore consapevolezza, tutto quello che si poteva osservare passeggiando per le strade della loro città o muovendosi nel mondo virtuale di Internet e, contemporaneamente, di avere una buona padronanza dei significati dei simboli e di mostrare un maggiore senso di responsabilità.” “Il nostro obiettivo è stato quello di far scoprire i molteplici significati della “strada”, di far comprendere cosa c’è dietro l’idea della “comunicazione”, di migliorare la capacità degli studenti di osservare e descrivere fatti e quindi anche di comunicare.” A titolo di esempio si presenta una delle varie attività proposte.

Dalla comunicazione orale ad Internet (per le strade del villaggio globale)

Obiettivo principale: Acquisizione della consapevolezza di far parte del villaggio globale Agli studenti divisi in gruppi si affida il compito di trovare e raccogliere informazioni sulla storia e sulla comunicazione usando Internet e di preparare elenchi delle più importanti invenzioni, scoperte ed avvenimenti. Si legge poi un brano del testo di Marshall McLuhan “La galassia Gutenberg” (Editore Armando, 1976) in cui si sottolinea l’importanza dei media nella storia umana e si introduce quindi il termine “villaggio globale”. Seguendo il pensiero dello studioso olandese si fa notare come il tipo di tecnologia di cui una società dispone influenza la struttura mentale e la cultura che sono l’espressione di quella società. Si discute quindi una possibile direzione di sviluppo della comunicazione con domande rivolte agli studenti. Infine ciascun gruppo prepara una presentazione sul tema: “La mia idea di villaggio globale”. I progetti migliori possono essere portati all’attenzione della comunità scolastica.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: http://cc-wise.iccfound.org

 

Editore: Federazione Nazionale Insegnanti Centro di iniziativa per l'Europa - Piazza Quattro Giornate, 64 - 80128 Napoli tel. 081 5788295 – Fax 081 2141590 – e-mail: fenice.eu@libero.it  

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Direttore: Bruno Schettini

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Grafica: Rino  Schettini