Scuol@Europa Organo della Federazione Nazionale Insegnanti Centro di Iniziativa per l'Europa (FENICE) Anno II n.4 - Ottobre 2007 |
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Apprendere una lingua teatrando |
Giampiero de Cristofaro e Doris Herzog La scuola secondaria in Italia, malgrado le varie proposte di riforma, resta sempre la stessa. Da fonti autorevoli il richiamo al ruolo determinante della scuola nella formazione mette in guardia gli operatori dal commettere errori di impostazione che possono pregiudicare in maniera più o meno grave l’avvenire delle nuove generazioni. Psicologi, sociologi e operatori sensibili ai mutamenti generazionali hanno posto l’attenzione essenzialmente sulla constatazione che tutta la sfera emotiva di ogni singolo partecipante al gruppo classe – docente e alunno – resta fuori dalla classe, come se l’apprendimento fosse riservato alla sola sfera razionale. Ora pare dimostrato che non c’è apprendimento se non c’è interiorizzazione e non c’è interiorizzazione se non c’è adesione a quanto si sta costruendo. Il rito “ascolto da una parte e spiegazione dall’altra” e “verifica a scadenza nel rapporto di uno a uno durante l’interrogazione” non fa che ripetersi nel disinteresse generale: non potrebbe essere diversamente perché manca in questo rito la favilla della passione, l’illuminazione della mente e del corpo che non si sentono chiamati in causa direttamente. D’altronde oggi la scuola opera in contesto socioeconomico profondamente cambiato: basti accennare alla moltiplicazione delle fonti di informazione, al titolo di studio non più funzionale all’inserimento nel mondo del lavoro, al fatto che l’acculturamento non è più letto come passaggio fondamentale per il cambiamento di status sociale. Inoltre la comunicazione è una delle dimensioni più forte-mente coinvolta nei mutamenti che caratterizzano la società odierna, che ne condiziona i comportamenti e che è alla base dello sviluppo socio-economico. E’ compito della scuola, dunque, interpretare i paradigmi della comunicazione, elaborarli e renderli propri della dimensione educativa e formativa come pure impegnarsi nel coinvolgimento dell’allievo favorendo l’interazione della ragione e del sentimento nel percorso cognitivo. Questo è proprio lo scopo che si è proposto il progetto “Le français par les techniques thŽ‰trales” realizzato nell’ambito del Programma SOCRATES Azione LINGUA 2. Esso si colloca nel quadro delle azioni volte a sperimentare tecniche didattiche innovative che contribuiscano al miglioramento dei sistemi di istruzione e, in particolare, agiscano positivamente sui processi di apprendimento degli alunni. L’area di applicazione è quella della lingua straniera (il francese come lingua 2) ma il progetto offre in realtà un modello didattico basato sulla esplorazione e sperimentazione di forme integrate di comunicazione (espressione verbale, gestualità, coinvolgimento emotivo, impiego di tecnologie multimediali), di fatto applicabili anche in altri contesti disciplinari. La scelta della lingua straniera come campo di applicazione del progetto deriva dalla constatazione che, pur essendo la motivazione all’apprendimento di una lingua straniera maggiore che in altre discipline perché i giovani del ‘villaggio globale’ sanno da subito, molto prima di quanto accadesse nel passato, che il parlare più lingue è una necessità ineludibile, i risultati che si hanno al termine di un corso di studi, anche lungo, sono relativamente modesti e tali, nel migliore dei casi, da rispondere ad esigenze diverse da quelle richieste nel mondo del lavoro per non dire nel mondo ‘tout court’. Il progetto propone una didattica del francese alternativa e sostitutiva dell’attuale, facendo ricorso a tecniche teatrali, senza peraltro esaurirsi in esse e senza pretendere di raggiungere risultati significativi in rappresentazioni sceniche, ma semplicemente ottenere una partecipazione da parte dell’utenza che utilizzi strategie di apprendimento non presenti nelle pratiche correnti. Per raggiungere questo obiettivo è stato creato un insieme di materiali esemplificativi a disposizione di quelle scuole secondarie che vorranno adottare l’approccio didatticometodologico sperimentato. Un eserciziario contenente 12 unità didattiche registrate su DVD, utilizzabili in ambito curricolare ed extracurricolare, che esemplifichino l’uso delle tecniche teatrali finalizzato all’apprendimento linguistico del francese. Un manuale esplicativo delle valenze comunicazionali e didattiche degli esercizi. Un CD-ROM multimediale interattivo contenente un ipertesto utilizzabile tanto dai docenti (in chiave di lettura didattica e comunicazionale), quanto dagli allievi (in chiave esemplificativa e di controllo/feedback). Il cd-rom fornisce simulazioni di ogni attività proposta nelle singole unità didattiche con le opportune ‘finestre’ in grado di dare spiegazioni, suggerire strategie alternative tali da consentire a ciascun utente di seguire l’itinerario che più gli si confà. Il CD-ROM contiene inoltre prove strutturate sull’apprendimento linguistico ad uso degli allievi finalizzate alla autoverifica dei risultati conseguiti. I prodotti, oltre che costituire un “eserciziario” riutilizzabile in altri contesti didattici equivalenti, rappresentano di fatto un modello: gli insegnanti di altre scuole potranno infatti riproporre altre tipologie di esercizi che, con l’eventuale ausilio di esperti di teatro, potranno autonomamente produrre a livello locale. I docenti di lingue di tutta Europa interessati ad apprendere questa metodologia possono seguire corsi di formazione in servizio organizzati dalla FENICE, coordinatore del progetto. I corsi, denominati, “Formation aux techniques théâtrales à l’usage des enseignants de FLE” si tengono in Italia e Romania e sono finanziati per intero (viaggio incluso) dalla Comunità europea con borsa di studio Comenius. Dettagli su http://ec.europa.eu/education/trainingdatabase/ (Numero di rif. dei corsi: IT-2007-261-003). Uguali finalità e strategie si ritrovano nel progetto “Staging Foreign Language Learning”, realizzato sempre nell’ambito del Programma SOCRATES Azione LINGUA 2 e coordinato da Niedersächsisches Landesamt für Lehrerbildung und Schulentwicklung (NiLS). Esso ha prodotto materiali per un approccio creativo, orientato al processo ed alla comunicazione ponendo l’accento sull’allestimento teatrale. Le lingue target in questo caso sono state l’inglese ed il tedesco, sebbene i materiali siano stati pubblicati anche in versione portoghese e polacca. In realtà la parola “Staging” sebbene interpretata nei dizionari come “messa in scena” e “allestimento di una versione teatrale”, nel lessico teatrale ha un’accezione più completa e con essa si intende “l’organizzazione di un’azione teatrale, ovvero l’intero complesso di movimenti, gesti, atteggiamenti, l’orchestrazione della fisionomia, della voce e dei silenzi …” “Nell’insegnamento delle lingue straniere basato su una didattica che fa uso di tecniche teatrali, insegnanti e stu-denti utilizzano le conoscenze specifiche di un regista / di un attore /di un drammaturgo. L’obiettivo però non è riposto - come a teatro - nella qualità artistica dell’interpretazione bensì nella qualità pedagogica del processo di apprendimento.” Da alcuni anni nella scuola gli addetti ai lavori stanno rivolgendo particolare attenzione ai bisogni comunicativi nell’insegnamento della lingua straniera. L’approccio seguito è quello basato sulla teoria della lingua-azione: l’unità fondamentale di una comunicazione linguistica non è la parola o la frase, ma la produzione della parola o frase mentre l’azione linguistica viene portata a termine. Questo metodo è incentrato sugli atti linguistici e sulle funzioni implicite nei ruoli particolari e sembra più efficace di un approccio basato sulle strutture. Per dare un’idea di come innovare l’insegnamento delle lingue straniere attraverso l’uso di nuove metodologie che prevedono l’impiego di tecniche teatrali elenchiamo alcuni esercizi a titolo di esempio. Radio Sei allievi A,B,C,D,E,F seduti l’uno a fianco all’altro rappresentano altrettante stazioni radio. Un allievo X sta in piedi dietro di loro e sceglie la stazione ponendo la mano sulla spalla di uno degli allievi che inizia a trasmettere. L’allievo poi si interrompe quando X toglie la mano dalla sua spalla e la pone su quella di un altro che a sua volta inizia. Ad esempio A recita un giornale radio, B canta una canzone, C recita un dramma teatrale, D fa la pubblicità di un prodotto, etc.
Specchio A si lava la mattina e B è il suo specchio. A dice “Ed ora mi spazzolerò I denti” e mima l’atto. B lo imita come un’immagine allo specchio e/o commenta: “Si sta realmente spazzolando i denti” etc.
Statue A “muove” le braccia, le gambe di B facendogli assumere la posizione che preferisce, quindi C fa assumere un’altra posizione a D. B e D restano fermi come statue nella posizione fissata da A e C. La scultura umana così ottenuta viene interpretata a turno dagli altri alunni, per esempio:
“Io vedo due persone che discutono. Uno di essi potrebbe essere il padre mentre l’altro il figlio che tenta di nascondersi perché …” Broccoli Alcuni allievi stanno in piedi in fila l’uno accanto all’altro mentre gli altri guardano. Il primo allievo della fila deve indicare ad alta voce il suo cibo preferito e mimare l’atto di mangiarlo per tre volte, facendo un passo avanti ogni volta. A questo punto inizia il secondo e poi il terzo e così via. Alla fine tutti gli allievi della fila recitano contemporaneamente la parola ed i gesti da loro scelti. Vernissage Siamo all’apertura di una mostra d’arte, solo l’artista non è ancora arrivato. Gli allievi, preferibilmente in coppie, riflet
tono sui personaggi o tipi che intendono rappresentare. A questo punto si immagina che gli attori si trovino su un palcoscenico girevole, in realtà sono le coppie di allievi a muoversi in circolo. Coloro che arrivano in testa alla fila parlano ad alta voce. Tutti gli altri vanno in circolo, mimando il loro discorso finche non sono di nuovo in testa alla fila. Per eventuali informazioni e richieste visitare i siti dei due progetti: www.edutheatre.it e www.nibis.de/nli1/europa/ index.php?lang=en&MENUE=1&level1=3&level2=0 o scrivere ai coordinatori Giampiero de Cristofaro (fenice.eu@libero.it) e Doris Herzog (herzog@nils.nibis.de)
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